| di Nicoletta Cozza PADOVA (29 agosto) - La loro storia ricorda un po' la favola di Cenerentola. Con la differenza che per lei l'ora X, cioè quella del ritorno a casa, scoccava a mezzanotte, mentre per loro il "coprifuoco" scatta con molto anticipo: alle 18,20. Dopo quest'ora, infatti, i pazienti ricoverati nella casa di cura "Parco dei Tigli" non possono più uscire dall'edificio che li ospita e quindi fruire dell'immensa e splendida area verde attigua. Se vogliono respirare un po' d'aria, e d'estate è più che legittimo, debbono accontentarsi di assieparsi nelle terrazze con le sbarre, che danno loro la sensazione di essere animali in gabbia. Una situazione non ideale per chi sta curando la depressione, o altre malattie legate al disagio psicologico, e che necessita in primis di vivere in un contesto di benessere fisico.
Adesso i pazienti minacciano di ricorrere a una clamorosa forma di protesta: l'interruzione delle terapie. All'inizio di luglio i degenti avevano inoltrato un'istanza scritta alla direzione sanitaria in cui chiedevano di poter accedere al giardino fino alle 21. «La richiesta - scrivevano nel documento firmato da 53 persone - è determinata da una serie di motivi a nostro avviso pienamente condivisibili: l'esiguo spazio delle terrazze, la profonda umiliazione causata dalle sbarre che ci fanno vivere l'esperienza degli animali in gabbia, il disagio dei non fumatori costretti a sopportare il fumo dei numerosi tabagisti. Nessuna obiezione a questa richiesta appare plausibile. Pertanto interromperemo l'assunzione di tutte le terapie, a meno che non venga convocata una riunione fra i rappresentanti istituzionali della casa di Cura e i firmatari dell'istanza. Che l'uomo discenda dalla scimmia è ormai un fatto noto: non si vede perché qualcuno di noi debba essere costretto a fare il percorso inverso».
«Non abbiamo avuto risposte - ha spiegato ieri un degente - e quindi partiamo con la contestazione. Finiamo di mangiare verso le 19: non possiamo nelle calde sere estive rinchiuderci a quell'ora in camera, oppure nelle gabbie. Sottolineo che al Parco dei Tigli l'assistenza medica, infermieristica e di tutto il personale, è ottima. Del vitto e dell'alloggio non possiamo lamentarci. L'unico problema è questo. Crediamo che con un po' di buona volontà e un piccolo sforzo economico per prolungare l'orario dei sorveglianti, la direzione possa venirci incontro. Non può essere che il giardino sia utilizzabile solo dalle 7 alle 12.20 e dalle 15 alle 18.20». |
Nessun commento:
Posta un commento